LETTERE ALLA PROF.

La scorsa settimana la nostra professoressa di italiano ci ha chiesto di scriverle una lettera, in cui raccontare come viviamo questo periodo di "stop forzato" che ci ha costretto a riprogrammare e a ripensare la nostra esistenza, le nostre abitudini, i nostri impegni e passatempi, mettendo da parte passioni, relazioni e incontri.

E così oggi abbiamo pensato di pubblicarne alcune……….

 

 

 

Legnano 06/05/2020

Cara Prof.,

Come sta? Come trascorre le sue giornate? Io sto bene, dopo due mesi mi sto quasi abituando a questa situazione che tutti noi stiamo vivendo. Stare a casa non è così semplice come poteva sembrare i primi giorni, ma è necessario per la salute di tutti noi. Io e mia sorella non siamo mai uscite, mamma invece è uscita solo per fare la spesa, nulla di più. Non le nego che i primi giorni ero un po’ confusa e stordita perchè non comprendevo il motivo dello stop forzato anche dalla scuola. Ora mi manca veramente tanto la scuola, mi mancano tutti i miei compagni e mi manca poter avere uno scambio diretto anche con voi professori. Dopo le prime due settimane sono iniziate le lezioni online, per me non è stato molto facile, non avevo un PC in casa da poter usare e ho avuto parecchi problemi anche con il cellulare, ma con l'aiuto di Federica, sono riuscita a capire come utilizzare bene l'applicazione di Weschool e ho imparato ad usare il tablet che Federica mi ha prestato per tutto questo periodo. La ringrazio tutti i giorni per questo, è stata gentilissima e tra l'altro sto imparando ad usare molto bene la tastiera. Ora più che mai lei mi è ''vicina'', facciamo i compiti tramite skype e mi è sempre di conforto davanti ad ogni ostacolo. Anche le mie giornate sono cambiate, mi sveglio presto, mi piace sistemarmi i capelli e rendermi presentabile e poi seguo le lezioni tutte le mattine. Mi piace ascoltare, un po’ meno parlare, perchè a volte mi vergogno e ho paura di sbagliare, ma cerco di impegnarmi sempre tanto. Terminate le lezioni pranzo con mia sorella e con mamma: sa prof. che erano mesi che non pranzavamo tutte assieme? In un periodo normale, ognuno di noi ha orari diversi e a pranzo non ci vediamo mai, questo momento tutte assieme mi piace tanto, sa di famiglia. Nel pomeriggio faccio i compiti, studio con Federica, le racconto cosa abbiamo fatto alla mattina e le racconto anche ciò che nella giornata mi ha reso felice o triste, mi capita spesso di essere un momento prima triste e subito dopo felice. Probabilmente sto un pochino impazzendo, ma non credo sia così solo per me così. Quando tutte noi abbiamo finito i nostri impegni, ci ritagliamo del tempo per vedere dei film assieme o delle serie Tv. Le assicuro che a volte è più il tempo che passiamo a cercare di scegliere cosa vedere, perchè abbiamo tutte e tre gusti diversi. Infine prof. penso di aver messo su qualche kilo, almeno nonna dalla videochiamata dice così, ma va bene perchè mamma prepara biscotti e torte un giorno sì e uno sì. Il profumo dei biscotti in casa mi piace tantissimo, ma è anche vero che mi fa pensare al mio papà... sono due mesi che non lo vedo. Lui ha lavorato in questo periodo e quindi per il nostro bene ha preferito non venirci a prendere il weekend per evitare contagi, in pratica per tenerci al sicuro. Il mio papà è cosi, ci vuole un mondo di bene e ci vuole sempre proteggere e io lo adoro per questo. Abbiamo dovuto insegnargli ad usare la videochiamata così tutte le sere non aspettiamo altro che videochiamarlo per potergli raccontare cosa abbiamo fatto. Il giorno di Pasqua, ha citofonato e ci ha lasciato due uova di pasqua della Kinder sotto casa, è stato bellissimo vederlo dalla finestra e poi scappare via, sembrava proprio buffo. Poi prof, voglio raccontarle anche di mia sorella Francesca che vive a Vienna e che oramai sono mesi che non vediamo, anche lei mi manca tantissimo. Lei mi manda foto tutti i giorni, sembra che ha imparato a cucinare ma non penso sia il caso di mangiare ciò che prepara lei, non è mai stata troppo brava in cucina e visto il momento, penso che sia meglio evitare visto che non è consigliato andare all'ospedale. Penso anche molto a come sarà la nostra vita ora, o in futuro, è vero che il virus scomparirà? secondo me non è così, bisogna stare molto attenti e sperare che tutte le persone capiscano che è importante stare attenti ed usare la mascherina. Chissà se a settembre potremo tornare a scuola? Lei prof. ha qualche notizia a riguardo? So che è una domanda difficile a cui rispondere, ma, come dice sempre mia nonna, la speranza non può togliercela nessuno. Non mi preoccupa stare a casa questa estate, come le dicevo prima mi sto abituando, ma Federica me lo dice sempre, questa non è la vera vita, prima o poi torneremo tutti alla nostra vita e questa cosa è vera. Me ne accorgo perchè parlando con alcune mie compagne mi dicono che non hanno voglia di fare nulla. Capisco che stare a casa impigrisce ma dobbiamo essere forti e sperare che tutto prima o poi possa passare.                                     Ora Prof. la saluto, spero che leggendo questa lettera possa sorridere. Andrà tutto bene, io ci credo.

Arrivederci Prof.

Marika

 

 

 

Legnano, 6/05/2020

Cara professoressa,

è ormai da quasi un mese che in Italia il governo ha deciso che, per via del coronavirus, tutte le scuole, ristoranti, cinema e luoghi pubblici, vengano chiusi, ovviamente insieme a tutto questo, bisogna anche stare a casa, ed è forse questa la regola più difficile da rispettare. Lei come sta? Sta vivendo bene questi giorni di quarantena oppure, come me, freme dal ritornare fuori di casa e riprendere la normale routine? Io, ad esempio, per passare il tempo in casa leggo, gioco ai videogiochi, parlo con i miei amici e... sì, faccio i compiti. Essendo un ragazzino sicuramente mi preoccupo di più per le cose meno importanti, come andare al parco o incontrare gli amici, mentre voi grandi dovete preoccuparvi anche per il lavoro, per come continuare a lavorare anche da casa (cosa impossibile per molti lavoratori che lavorano in un contesto dove bisogna per forza stare in pubblico, come tipo il ristoratore, l'infermiere e molti altri ancora), lei è abbastanza fortunata ad essere una professoressa, dato che il suo lavoro continua con le lezioni a distanza, ovviamente non come quando si era a scuola. Come credo lei sappia, io faccio calcio ed è la mia più grande passione, ma purtroppo, con la quarantena, è impossibile giocare a calcio. Il nostro mister però, per non farci arrivare ad inizio della prossima stagione senza preparazione fisica, ha consigliato a tutti noi uno schema di esercizi, che prevedono principalmente lavori aerobici, che ovviamente non possiamo fare fuori casa, quindi io mi limito a farli nel mio cortile. Il mio mister ci ha solo consigliato di eseguirli e non siamo assolutamente vincolati a svolgerli, ma praticamente tutti abbiamo deciso di farli anche soltanto per non stare tutto il tempo a casa e quindi per muoversi un po'. Ma sicuramente il coronavirus e la quarantena di conseguenza non è soltanto estrema noia e malinconia di quando si viveva normalmente, ma ci ha fatto capire che, davanti ad alcune cose, non esiste chi è ricco e chi è povero, chi è famoso e chi no, davanti a queste disgrazie tutti siamo uguali ma allo stesso tempo fiduciosi di riprenderci la nostra vita. Ovviamente io, come tutti, ho paura, ma allo stesso tempo ho capito che, se rispettiamo le regole e non ci avviciniamo l'uno con l'altro, il virus non si può diffondere, ed è quindi questo l'unico modo di debellarlo. forse una delle cose più brutte di questo virus, è che si è sviluppato nei mesi precedenti all'estate, quindi vacanze, gite, viaggi e molto altro sono in serio pericolo. Io, ad esempio, avevo organizzato con la mia famiglia una vacanza a Parigi quest'anno, ma data la quarantena, le probabilità di fare questo favoloso viaggio sono a serio rischio. Successivamente, come lei sa, la professoressa di Inglese quest'anno, come negli anni scorsi, aveva organizzato una splendida vacanza studio in Inghilterra, esperienza a cui avrei sicuramente partecipato e che mi avrebbe seriamente aiutato nel comprendere e parlare l'inglese, ma di questo fatto, non sono molto affranto, dato che avrò anche l'anno prossimo per andarci. Infine, cosa che mi è addolora più di tutte le altre, è il fatto che avevo comprato un paio di biglietti per vedere Milan- Juve a San Siro, e la partita si sarebbe giocata proprio fra 4 giorni, e la cosa più eccitante è che avrei potuto vedere il mio idolo, Cristiano Ronaldo. Purtroppo però le partite sono state cancellate e quindi il mio desiderio di vedere il fuoriclasse portoghese sono ancora ridotte, data la sua età abbastanza avanzata per giocare a calcio, 35 anni. Io so che lei ha dei figli, quindi può capire cosa vuol dire per noi ragazzi, ancora pieni di vitalità ed energia, stare in casa e desiderare con tutto il cuore che tutto ciò finisca al più presto.

Io le ho scritto come sto e che cosa vuol dire per me stare a casa, adesso aspetto con ansia una sua risposta, un abbraccio.

Tommaso